All’inizio di quest’anno, esattamente il primo gennaio, Seth Godin ha pubblicato un post molto interessante dal titolo A simple 2 x 2 for choices.

Nel post, Godin propone una semplice matrice con cui valutare idee e progetti su cui investire tempo e/o denaro, con un chiaro messaggio di fondo: conviene creare un proprio portfolio di progetti, differenti per esposizione al rischio e probabilità di successo.

“Differenziare” è un termine ricorrente quando si parla d’investimenti finanziari, ma che raramente vedo associato al tema del lavoro.

Eppure ci sono molte situazioni in ambito lavorativo che rappresentano degli investimenti o addirittura delle vere e proprie scommesse.

Pensiamo a quando accettiamo di collaborare con un cliente che non conosciamo o quando c’impegniamo in un progetto che crediamo promettente. Non abbiamo nessuna garanzia, solo intuizioni o informazioni che ci permettono di fare previsioni, ma che non ci assicurano il successo del nostro investimento.

Anche le metodologie agili, in un certo senso, si basano su questo modello: piccoli esperimenti (investimenti? scommesse?) e misurazioni dei risultati ottenuti.

Ho cominciato il 2021 abbracciando appieno una filosofia di questo tipo: sviluppare piccole idee, prodotti, collaborazioni, con un approccio trial & error o, per meglio dire, adattivo.

Valutazione del tempo da investire in base al rapporto rischio/rendimento, cicli di feedback quanto più brevi possibile e un’esposizione al fallimento che sia per me sostenibile.

Si va avanti a piccoli passi… o a piccole scommesse.